Macron droitier. Per arginare i migranti vuole rimuovere lo ius soli nell'arcipelago di Mayotte

Con un occhio ai problemi (l'immigrazione e l'ordine pubblico, su tutti) e un altro ai sondaggi (l'ultimo di Ifop e Le Figaro vede ancora la destra di Marine Le Pen avanti di dieci punti col 28-29%), Emmanuel Macron si accinge ad adottare un altro provvedimento “destrorso” che, di conseguenza, piace alla destra (estrema e non) e irrita la sinistra (estrema e non). Per contrastare l'immigrazione incontrollata nel più remoto e povero dipartimento francese, il governo di Parigi è pronto a intervenire con una modifica costituzionale, per una rimozione mirata dello Ius soli. Nei giorni scorsi Emmanuel Macron ha mandato in avanscoperta Gérald Darmanin e Marie Guévenoux per capire la gravità della situazione a Mayotte, l'arcipelago francese nell'Oceano Indiano, tra il Madagascar e la costa del Mozambico, dove è in corso una protesta della popolazione. Il ministro dell'Interno, accompagnato dalla ministra con delega all'Oltremare, ha annunciato l'intenzione di sopprimere lo Ius soli nell'isola – ovvero il diritto di acquisire la cittadinanza francese per il solo fatto di essere nati sul territorio francese, a prescindere dalla nazionalità dei genitori. Misure eccezionali che sono discusse all'Eliseo dai ministri col presidente Macron, che ha l'ultima parola sul provvedimento. Per modificare la Costituzione serve l'approvazione parlamentare a maggioranza qualificata dei tre quinti oppure tramite referendum confermativo. Bisogna agire “con grande rapidità” ha detto il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti, visto che dal 22 gennaio si è scatenata la rabbia della popolazione di Mayotte: con barricate e blocchi stradali, i cittadini protestano per i livelli di immigrazione e per l'insicurezza che ne deriva. Una rabbia esacerbata da una crisi idrica che ha complicato la vita quotidiana delle due isole dell'arcipelago. Paralizzati anche i trasporti, fermi i traghetti che collegano Grande-Terre e Petite-Terre. Secondo i dati ufficiali, circa la metà dei 310mila abitanti di Mayotte è immigrata dalle vicine isole Comore o da altri paesi africani. I flussi di immigrazione e l'alta natalità spiegano il clamoroso incremento demografico di Mayotte - dai 67mila abitanti nel 1985 a 250mila nel 2017 fino ai livelli attuali. Oltre l’80 per cento degli abitanti vive sotto la soglia della povertà, la metà ha meno di vent’anni e la disoccupazione è altissima. Malgrado questo, il territorio di Mayotte viene raggiunto clandestinamente da moltissime persone che arrivano dall'Africa, dopo una traversata a bordo di pescherecci o altre imbarcazioni che partono soprattutto dall'isola di Anjouan, nelle Comore, che dista circa 70 km. Poi molti si rifugiano nelle baraccopoli, in condizioni di estrema povertà. I cittadini escludono di rimuovere i blocchi, come auspicava il governo, “per il momento è fuori questione”, si attendono provvedimenti concreti, “gli diamo tempo fino a mercoledì per inviare una lettera di impegni e vedremo se soddisfa le nostre aspettative”. Darmanin ha spiegato nei fatti, dopo l'intervento legislativo, “non sarà più possibile diventare francesi se non si è figli di genitori francesi". Un provvedimento "limitato all'arcipelago di Mayotte" che divide già ampiamente le opposizioni. Con la sinistra radicale che con Manuel Bompard protesta perché “per risolvere i problemi di Mayotte, non abbiamo bisogno di meno Stato, abbiamo bisogno di più Stato, e quindi non certamente di un atto di indebolimento dello Ius Soli”. Per il centrista Aurelien Tache “se questa disposizione verrà attuata e se Marine Le Pen salirà al potere, ciò significherà la fine della cittadinanza per diritto di nascita in Francia”. Mentre i repubblicani con Eric Ciotti plaudono alla riforma proposta, ma ritengono che non vada abbastanza nel profondo di un problema che "rischia di colpire domani anche la Francia continentale". Posizione condivisa dalla destra radicale di Jordan Bardella (Rassemblement National) secondo cui comunque è "un buon inizio” e quella di Marion Marechal (Reconquete) per cui ci si muove "con oltre dieci anni di ritardo". Nelle previsioni, oltre a eliminare l'attrattiva che Mayotte esercita su chi cerca di migrare verso l'Europa, il pacchetto di interventi del governo (fra cui c'è anche l'inasprimento del ricongiungimento familiare) dovrebbe diminuire del 90% il numero di permessi di soggiorno rilasciati a Mayotte. Per impedire gli sbarchi irregolari, Gérald Darmanin ha anche promesso la creazione di "una cortina di ferro in mare", con la marina francese appostata al largo delle coste della Tanzania per contrastare un'altra rotta da nord verso Mayotte. La Francia attualmente concede la cittadinanza sia in base alla linea di sangue - un genitore francese, è lo ius sangunis - che al luogo di nascita, con uno ius soli temperato per cui un bambino nato sul territorio francese può acquisire la nazionalità francese a determinate condizioni. E questo deve valere per tutto il territorio francese, tranne Mayotte.

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