‘Riallacciare con l’Occidente, ma prima la vittoria’
I giovani russi guardano al futuro con poche certezze e nessuna speranza. A farla da padrone sono il disincanto e il pragmatismo. La generazione cresciuta con Vladimir Putin al Cremlino si sente europea, ma pensa sia meglio trattare con l’Occidente da vincitori di una guerra di cui faticano a comprendere le origini e a sondare le conseguenze future. È quanto emerge da una tavola rotonda organizzata da Limes a San Pietroburgo cui hanno partecipato:
Andrej, 27 anni, di Novosibirsk, ha studiato Relazioni internazionali e durante il servizio militare di leva è stato inviato in Ucraina per sei mesi.