Diritti Negati

Alessandro Zan: «Il governo parla della gestazione per altri solo per distogliere l’attenzione. Calenda non ci caschi»

di Simone Alliva   21 marzo 2023

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«La destra italiana è omofoba, razzista e sovranista e a differenza di altre destre europee usa diritti i umani per creare scontro politico». Dialogo con il deputato Pd. Che aggiunge: «Ora una nuova legge sul diritto di famiglia»

«Non prendiamoci in giro». Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico, una vita in difesa dei diritti e delle identità negate, nella giornata dello stop alla trascrizione delle famiglie arcobaleno nella sua città Padova, disegna con voce calma e chiara lo scenario.

«Parlare di maternità surrogata e non di riconoscimento di 150 mila bambini che esistono e sono senza diritti è una trappola». Lo specchio per le allodole della maggioranza così che tutti parlino di pratiche già vietate in Italia e non di tutele dei minori. Concorre all'impresa l’opposizione, Mara Carfagna, ex ministra del Sud, ex Forza Italia ora presidente di Azione pronta a sostenere il disegno di legge di Fratelli d’Italia che vuole rendere reato universale quello che lei chiama “utero in affitto”. Non Zan, «preferisco gravidanza per altri» ci tiene a precisare, dietro ogni nome che si da a questa pratica c’è già una collocazione di pensiero. Così il deputato Pd chiede ai colleghi di Azione «di non fare il gioco sulla destra». Il lavoro politico di queste ore deciso insieme alla segretaria Elly Schlein e alle associazioni Lgbt guarda al massimo (matrimonio, adozioni, trascrizioni) pur considerando il possibile. Non si può fare altrimenti, spiega Zan: «contro questa destra omofoba, razzista e sovranista».

Onorevole Zan ormai il dibattito sul riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali è diventato un dibattito sulla maternità surrogata. Che ne pensa?
«L’attacco sferrato dalla destra nei confronti della famiglia arcobaleno e più in generale della comunità Lgbtq+ è legata a un tentativo di distogliere l’attenzione da alcuni problemi che ha avuto il Governo, come la strage di Cutro. Ma si lega anche a una ossessione paranoica che la destra sovranista di Giorgia Meloni e Matteo Salvini ha verso i diritti».

È un’arma di distrazione di massa?
«È il trappolone della destra: spostare il focus su un tema che non è all’ordine del giorno perché la Gpa è vietata nel nostro paese e non c’è nessuna proposta in Parlamento che parli di questo. Mentre la questione centrale è dare la possibilità ai sindaci, che oggi vengono fermati dai prefetti, di garantire alla nascita il riconoscimento dei figli. Senza quel riconoscimento vengono discriminati nella loro vita quotidiana, dalle cose più piccole a quelle più grandi, perché questi bambini vivono felici all’interno di famiglie omogenitoriali e hanno due genitori ma lo Stato ne riconosce solo uno. Uno dei due genitori non può andarli a prendere a scuola, portarli dal medico, assistere in ospedale perché non sono riconosciuti dallo Stato».

Padova sul fronte dei diritti è una città disubbidiente e accogliente. Nel 2006 e proprio lei da consigliere dei Ds fece approvare i PACS. Adesso la sua città, dopo Milano, è entrata nel mirino della Procura e del Ministero dell’Interno.
«Apprezzo molto la forza e il coraggio del sindaco Sergio Giordani che ha sempre trascritto all’anagrafe della nascita figli delle famiglie arcobaleno. Giordani sostiene come il sindaco Sala, il sindaco Lepore e tanti sindaci in Italia che sia inaccettabile che dei bambini che vivono in famiglie e che sono le loro famiglie, siano oggetto di discriminazioni. I sindaci che sono vicini alle esigenze e conoscono le storie di queste famiglie non accettano che vi siano disparità di trattamento. Ho sentito anche alcuni sindaci del centrodestra dire che la registrazione anagrafica è giusta. I prefetti eseguono degli ordini dall’alto. Questi ordini legano le mani ai sindaci che non possono più dare seguito a questi riconoscimenti ai figli. Il problema è una destra ideologica che non si ferma nemmeno di fronte ai bambini».

E cosa si può fare?
«Ora bisogna da un lato lavorare per avere una legge in Parlamento. È quello che vogliamo fare noi come opposizione: sfidare la destra sulla necessità di sanare questo problema del mancato riconoscimento dei figli alla nascita che determina disparità di trattamento di bambini rispetto agli altri, parliamo di più di 150mila bambine e bambini in Italia. È una palese violazione dell’articolo 3 perché viene meno la parità di diritti e sociale di queste famiglie. E bisogna costruire una rete di giuristi e avvocati che sostengano l’azione di questi sindaci perché le leggi attuali sono profondamente ingiuste e vanno nella direzione opposta a ciò che ha più volte sottolineato la Corte Costituzionale che dice con forza che il legislatore deve sanare questa situazione».

D’accordo, lavorare al Parlamento dice. Proprio su questo la segretaria del Pd Elly Schlein ha annunciato che metterete all’ordine del giorno il testo a sua prima firma dove dentro c’è matrimonio egualitario, adozioni, trascrizioni. È un libro dei sogni.
«È una proposta organica sul diritto di famiglia che sana una disparità tra cittadini; non sono diritti di minoranze ma diritti che riguardano tutti perché chiunque nella propria vita potrebbe trovarsi dinanzi a episodi di discriminazione. Queste leggi servono a chiunque, non solo a una parte. Purtroppo, questo paese ha una destra omofoba, razzista e sovranista che a differenza di altre destre europee usa diritti i umani non come patrimonio comune ma per creare scontro politico. La destra sovranista, nonostante non sia, su questi temi, in sintonia con la società italiana sta comunque cercando di costruire un’egemonia culturale basata sull’odio individuando nemici (comunità Lgbt, miganti ecc) da usare come capro espiatorio da dare in pasto all’opinione pubblica. Esattamente come è riuscito a fare Orban in Ungheria».

Sì ma questa legge resta un gesto simbolico, dove sperate di arrivare?
«Noi faremo una battaglia in Parlamento e ci coordineremo con le altre opposizioni. Però è chiaro che serve che tutte le opposizioni si coordinino tra loro e sfidino la destra per introdurre subito una norma che riconosca i figli alla nascita. E nel contempo dobbiamo lottare per il matrimonio egualitario, le adozioni per fare in modo che non vi siamo più cittadini di serie A e di serie B».

Ha citato le opposizioni. Mara Carfagna di Azione oggi ha ricordato su Repubblica il suo disegno di legge sulla maternità surrogata che lei chiama “utero in affitto”.
«La maternità surrogata o la gravidanza per altri è vietata nel nostro Paese e non c’è nessun disegno di legge che la vuole regolamentare. Parlare di reato universale è un bluff. Anche i proponenti di questa legge sanno che non è applicabile perché ci sono dei Paesi membri dell’Unione Europea che hanno regolamentato la gravidanza per altri, nell’ambito della propria autonomia legislativa. Chiedo alle opposizioni di evitare di fare il gioco della destra che vuole spostare l’attenzione sulla Gpa per non affrontare il tema del riconoscimento dei figli delle Famiglie Arcobaleno. Chiedo a Calenda, Carfagna, Bonetti di non prestarsi al gioco della destra ma concentrarsi con le altre opposizioni, magari cercando di convincere qualche ultimo liberale rimasto in Forza Italia sull’urgenza di riconoscere i diritti di questi bambini ».

Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè cita il suo disegno di legge e dice: «Il ddl Zan è stato affossato perché si basava su presupposti ideologici e introduceva, ad esempio, la teoria del gender fluid a scuola. Riprendiamolo, modifichiamolo». Che ne pensa?
«La teoria ‘gender fluid’ se la sono sognata di notte perché non esiste in nessun articolo della legge sui crimini d’odio che ricordo è stata approvata alla Camera e poi strumentalmente affossata al Senato. Ora rilanciano sul ddl Zan quando ci potevano pensare prima, quando la legge era in dirittura di arrivo. Una grande occasione mancata e i responsabili sono anche in Forza Italia. Siamo disponibili a dialogare con chiunque ma almeno non prendiamoci in giro».

Rampelli, Roccella, Mulè. Negli ultimi giorni si sono consumate parole violente sulla pelle delle persone Lgbt.
«Questa è una destra indecente, chiaramente omofoba. I rappresentati delle opposizioni come la ministra delle Pari Opportunità Roccella o il vicepresidente della Camera Rampelli che dovrebbero avere un linguaggio rispettoso per i ruoli che ricoprono, parlano invece come ultras di estrema destra. “Bambini spacciati, compravendite, pedofilia…” cose vergognose che rivelano l’anima nera del partito di Giorgia Meloni la quale vuole apparire all’esterno come conservatrice e poi premia questi estremisti».