TORINO. Bella scrittura, buone letture: resta questo lo spirito del settimanale Specchio, che da domenica i lettori della Stampa, del Secolo XIX e della Provincia Pavese troveranno all’interno del quotidiano, con una grafica rinnovata e più snella, e con la stessa voglia di capire l’attualità, la società, le tendenze del contemporaneo. Dopo centocinquanta numeri da supplemento, Specchio diventa a tutti gli effetti una parte integrante del giornale, con l’idea, proposta dal direttore Andrea Malaguti, di ampliarne gli spunti e di rappresentare un affaccio su quegli argomenti che il ritmo delle notizie non consente talvolta di trattare.

Qual è il “sentiment” della settimana? È questa la domanda che cerchiamo di farci ogni volta che immaginiamo un numero nuovo: lo spunto può venire da un libro, dalla visione di una serie che fa particolarmente discutere, da un fatto di cronaca che si porta dietro interrogativi e dilemmi, spesso da chiacchierate informali con scrittori, autori, giornalisti, ma anche dalle lettere che arrivano in redazione o dalle conversazioni ascoltate alla radio. Accanto alla storia di copertina, che continuerà ogni settimana a tentare di intercettare il senso della contemporaneità, Specchio ha voluto creare un’affezione su alcuni temi più popolari, come la lettura dei grandi gialli di Gianluigi Nuzzi, i reportage dall’Italia e dal mondo, le interviste ai personaggi dello spettacolo e della cultura, la fortunata sezione dei “ritrovati”, in cui si racconta la seconda vita di alcuni dei personaggi che si sono più impressi nell’immaginario italiano e l’oroscopo di Susanna Schimperna, che per inciso è dello Scorpione.

Da questo numero troverete anche alcune nuove rubriche, come “Cose brutte” di Maria Laura Rodotà, una giornalista i cui occhi ci sembrano quanto mai preziosi in epoca di disorientamento e false notizie, “Fuori strada” di Gianluca Nicoletti, massimo esperto di divergenze e sentieri interrotti, “Futura” di Francesca Santolini, che si è data come obiettivo quello di avvicinare i lettori ai temi dell’ambientalismo senza che vengano assaliti da sensi di colpa ed ecoansie alle prime due righe, “Fra la gente” di Stefano D’Andrea, già autore delle fortunate “Storie da bar” e paziente ascoltatore delle conversazioni altrui. E poi ancora ci saranno Michela Marzano, Simonetta Sciandivasci, Chiara Francini, Federico Taddia, don Marco Pozza, l’intervista di Alain Elkann e la posta del cuore di Maria Corbi.

Il numero che troverete in edicola domenica sarà dedicato al tema della seduzione, a come è cambiata - nell’epoca in cui, come si sente spesso ripetere, «non si può più dire niente» - e anche a come continua a rimanere argomento di discussione tra uomini e donne di tutte le età. Si impara a essere seducenti da piccolissimi, quando si sgranano gli occhi per intenerire le persone che ci accudiscono e per non essere lasciati soli, e si continua da grandi, in forme di verse, per sperimentare la capacità di attrazione, ma anche di potere e controllo che abbiamo sugli altri. E in fondo, anche noi di Specchio, quando abbiamo immaginato di aprire questa nuova stagione volevamo renderci più seducenti agli occhi dei nostri lettori (la grafica è del bravissimo Nicolas Lozito).

Si cambia dunque, per sperimentare nuove forme di interpretazione del mondo, per allinearsi a un’epoca diventata molto veloce, con tempi dedicati alla lettura sempre più contratti e intermittenti, ma anche un po’ per tentare di imporre un ritmo più lento, in cui la riflessione non sia trangugiata dall’istantaneismo, e in definitiva per restare un po’ uguali a se stessi.

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